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La Protesta dei Ciclisti

FLASHMOB MILANO

In questi giorni si sono moltiplicate le foto scattate durante il flashmob svoltosi a Milano lo scorso 10 novembre (qui il servizio del TGR Lombardia) che ha visto centinaia di ciclisti formare una barriera protettiva lunga un chilometro sulla ciclabile di viale Monza per protestare per l'invasione da parte degli automobilisti delle piste ciclabili e per la sosta selvaggia che di fatto rende inutilizzabili le ciclabili.

Al di là di ogni convinzione personale non si può che constatare che sempre più persone scelgono la bicicletta per i loro spostamenti in città.

Serve quindi che chi amministra la cosa pubblica ne prenda atto e agisca in modo che la circolazione dei velocipedi (definizione delle bici secondo il Codice della Strada) possa essere resa il più possibile sicura. Realizzare zone 30 insieme a una rete di piste ciclabili che colleghino stazioni, uffici scuole, zone residenziali e industriali, centri commerciali, è imprescindibile.

Naturalmente non tutto si può fare in bici, serve anche e soprattutto potenziare il trasporto pubblico e una campagna di informazione che miri a far percepire come le scelte alternative all'auto siano un vantaggio e non una limitazione alla libertà di movimento. Naturalmente non si vuole dire che bisogna eliminare le auto ma questa scelta deve essere riservata a coloro che non abbiano alternative con altri mezzi.

Partnership for Active Travel and Health

Una ricerca della PATH (Partnership for Active Travel and Health) ha evidenziato come l'Italia sia, tra i Paesi europei, il più insicuro per i pedoni e i ciclisti e a dimostrarlo è il numero di incidenti registrato nel corso dell'anno. Forse sarebbe ora che ne prendessimo atto e che noi cittadini cominciassimo a chiedere con fermezza un cambio di passo.

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