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Una città 30 non è solo una città in cui si va più piano.

Da quando Bologna, prima grande città italiana in cui si scelto di ridurre la velocità a 30 Km/h nelle strade cittadine, infuria il dibattito sull'introduzione di questi provvedimenti.

Diciamo subito che siamo favorevoli a queste iniziative perché quella di una città 30 è una scelta etica che si contrappone ai supposti vantaggi utilitaristici di una città 50. È una scelta etica perché una ridotta velocità ha una diretta ricaduta positiva sulla comunità che vive nella città, a una minor velocità corrisponde una diminuzione del numero e della gravità degli incidenti stradali ma non solo, ridurre la velocità ha un impatto positivo su tutte le attività che si svolgono quotidianamente in città.

Tra i vantaggi possiamo elencare:

  • una velocità ridotta assicura, soprattutto a persone anziane o con ridotte capacità di mobilità, una migliore accessibilità ai servizi.
  • ridurre la velocità contribuisce a ridurre l'inquinamento migliorando la qualità dell'aria.
  • limitare la velocità crea un ambiente meno frenetico, favorisce una percezione di calma e riduce lo stress.
  • incentiva la mobilità attiva, come andare a piedi o in bicicletta, con effetti positivi generalizzati sulla salute.
  • migliora la vita sociale perché strade più sicure incoraggiano gli incontri sociali e le attività della comunità.
  • favorisce il commercio locale perché permette alle persone di vivere meglio le strade di quartiere con la conseguente riscoperta dei negozi di vicinato.

Ecco perché diciamo che si tratta di una scelta etica che si contrappone alla finalità utilitaristica di chi vi intravede solo limitazioni alla presunta efficienza del sistema urbano.

 

Credit immagine: wikimedia, licenza Creative Commons 

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