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Una nuova mobilità è possibile

una nuova mobilità è possibil VW“Il ciclismo è divertente, salutare e fa bene all'ambiente. Nei centri urbani sovraffollati, l'auto - compresa l'auto elettrica a zero emissioni - sarà accettata in futuro solo se la bici ha spazio sufficiente nel mix di mobilità”

Queste sono state le parole di Herbert Diess, amministratore delegato di Wolkwagen, pronunciate davanti ai dipendenti dello stabilimento di Wolfsburg e rilanciato attraverso un twit.

I puristi della mobilità ciclistica storceranno il naso ma personalmente sono convinto che le auto non saranno escluse dalla mobilità urbana, come del resto avviene nei Paesi in cui l'uso della bicicletta è maggiormente diffuso.
Analizziamo razionalmente questo mix di cui dice Diess.
Allo stato attuale quel che è certo che le auto in città sono troppe e che bisogna ridurne drasticamente il numero ma come?
Se i mezzi leggeri come biciclette, cargo bike, monopattini sono indubbiamente i mezzi migliori per spostarsi rapidamente su distanze di 5Km o poco più, su distanze maggiori diventa conveniente utilizzare i mezzi pubblici (e qui abbiamo i primi due elementi del mix).
E le auto? Come ridurne il numero?
La risposta è rendere "appetibili" i servizi di car sharing e rinunciare all'auto privata. Si tenga conto che da alcuni studi risulta che un'auto in car sharing "sostituisce" mediamente 8 - 9 auto private e questo perché un'auto di proprietà è utilizzata solo per un tempo molto limitato nell'arco della giornata, per il resto rimane ferma, parcheggiata, ad occupare spazi altrimenti utilizzabili che si tradurrebbe in più spazio per ciclisti e pedoni, aree con funzione ricreativa, di svago e di incontro, verde pubblico.

Con il car sharing, invece, le auto sono costantemente utilizzate da più utenti durante il giorno liberando quindi lo spazio occupato per le soste prolungate, tipo quelle di un impiegato o qualsiasi altro lavoratore che, una volta raggiunto il proprio posto di lavoro, lascia l'auto ferma per otto ore.

Con la diffusione del car sharing, come anche del car pooling, si avrebbe anche un approccio più razionale uso dell'automobile, approccio che, oltre ad avere indubbi vantaggi ambientali, con i servizi di car sharing indirizzerebbe ad un uso più ponderato dell'auto in quanto l'utente avrebbe subito contezza dei costi che normalmente sfuggono con un'auto di proprietà.

A Milano, una delle città italiane in cui è maggiormente diffuso il car sharing e dove c'è maggior concorrenza tra gli operatori, i costi al minuto sono di 0,25 € entro 50 km e per una prenotazione estesa oltre i 15 minuti (gratuiti in alcuni casi) 0,10€ fino a 90 minuti*. Se analizzassimo i costi chilometrici di un auto, spese di carburante e manutenzione, di una utilitaria avremmo un range che va da 0,36 a 0,47€ per una percorrenza annua di 15.000Km** a cui bisogna aggiungere l'ammortamento delle spese d'acquisto, i costi di assicurazione e la tassa di possesso.

A spanne risulta evidente come non possedere un'auto e utilizzare un "mix" di mezzi dosato sulle proprie esigenze, che potremmo definire "scelta intermodale", risulti economicamente più conveniente per il cittadino senza contare che la riduzione del numero di auto renderebbe più vivibile la città.

*   le tariffe sono desunte dal sito di "Car Sharing a Milano"
** i dati sono ricavati facendo una media dei costi chilometrici pubblicati dall' ACI tra le auto dei segmenti A e B.

Michele D'Anna

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