Copyright 2024 - Tutti i diritti riservati. Resp. servizi informativi Mauro Destino

Discover Brindisi - il Centro Storico

Scarica come File GPX

Distanza: kilometer
Nome:
Elevazione (min): meter
Elevazione (max): meter
Elevazione (guadagno): meter

 

Brindisi è una città che conserva molte testimonianze storiche ed artistiche del suo passato. Dall'età romana al medioevo, dal periodo barocco all'età contemporanea scavi archeologici e opere architettoniche mostrano la continuità nel tempo della vita della città, una città che per la sua posizione geografica si è sempre posta come “ponte” tra oriente ed occidente, permettendole di diventare luogo di scambio di culture oltre che di merci.

Questo tour in bici (ma lo si può fare anche a piedi), anche se non esaustivo, permette di cogliere gli aspetti salienti della storia della città.

 

1) Scalinata Virgiliana e Casa di Virgilio

Senza titolo 1
La scalinata offre una spettacolare prospettiva sulle "colonne romane" che sono solitamente ritenute il punto terminale della Via Appia, esse sono invece il culmine di un’antica area monumentale di epoca romana; una delle due colonne, rovinò al suolo nel 1528 e i rocchi, rimasti incustoditi per circa cento anni, vennero donati nel 1657 dall’allora sindaco Carlo Stea alla città di Lecce per erigervi un monumento in segno di devozione a Sant’Oronzo, il quale aveva scampato la penisola Salentina da un’epidemia di peste.

La scalinata è intitolata al poeta Publio Virgilio Marone e deve questa denominazione perchè qui, secondo la tradizione, sorge l'abilitazione in cui dimorò il sommo poeta; di accertato e che Virgilio risiedette a Brindisi e qui cui morì nel 19 a. C.

Dall’esterno è possibile leggere un’epigrafe che commemora l’evento, mentre all’interno sono custoditi degli archi a tutto sesto.

 

2) Collezione Faldetta

Senza titolo 2

La Collezione Archeologica Faldetta è ospitata all’interno della Palazzina Belvedere, situata alla destra della Scalinata Virgiliana (dando le spalle al mare). La collezione nasce da una raccolta archeologica, costituitasi nel corso di vari anni grazie alla passione del Presidente dell’omonima Fondazione costituitasi a Brindisi il 16 Ottobre 2002 dal Fondatore Sig. Salvatore Faldetta e mette a disposizione dei visitatori più di trecento reperti tra cui spiccano una ricca varietà di forme vascolari in ceramica micenea, corinzia, attica a figure nere, italiota a figure rosse, a vernice nera, bruna e rossa, in stile di Gnathia e ceramica di produzione messapica.

La collezione è stata donata al Comune di Brindisi, allo scopo di mettere a disposizione dell’intera collettività questo ricco patrimonio. Il percorso di visita si snoda tra il piano terra, il primo e il secondo piano della palazzina.

 

2) Palazzo Granafei-Nervegna

 


Palazzo Granafei-Nervegna è un cinquecentesco palazzo storico attualmente sede di alcuni uffici dell’Amministrazione Comunale di Brindisi. Il prospetto principale si presenta con uno stile tardo-rinascimentale con alcuni demandi che anticiperebbero lo stile barocco, soprattutto evidenti per quanto concerne gli elementi decorativi che si sviluppano sulle balaustre dei balconi. Al suo interno, oltre al capitello originale della colonna romana, sono custodite importantissime testimonianze archeologiche della Brindisi romana quali gli scavi di una domus che restituiscono parti di pavimentazione musiva.

Di fronte Palazzo Granafei-Nervegna, sottostante il Teatro Verdi, in Via Santi 1, si trova l'area archeologica di San Pietro degli Schiavoni che presenta elementi e reperti dell'antica città di epoca romana. L'attuale nome è dovuto al nome del centralissimo quartiere che ospitava una chiesa dedicata all'omonimo santo e accoglieva gli abitanti di origine slava e albanese che furono protagonisti di un'immigrazione già dalla seconda metà del XV secolo.
La scoperta di questi reperti avvenne negli anni '60 del secolo scorso quando furono abbattute alcune fatiscenti abitazioni con lo scopo di liberare l'area in cui si intendeva realizzare il nuovo Palazzo di Giustizia che fino ad allora era ospitato nel Palazzo Granafei - Nervegna; questi abbattimenti portarono alla luce resti della città medievale che però furono distrutti dalle ruspe dell'epoca. Fermati i lavori del cantiere, vennero svolti degli scavi sistematici ad opera della locale soprintendenza archeologica e al termine degli scavi si riportò alla luce un'insula della Brindisi di epoca romana.

All'interno di Palazzo Nervegna, al piano terreno, si trova anche l'ufficio informazioni turistiche Infopoint Brindisi

 

3) Loggia Balsamo

 La loggia è in realtà un balcone sorretto da mensole collocato sopra due arcate ogivali: le mensole sono riccamente scolpite con motivi allegorici.
Il Palazzo, risalente al XIV secolo, probabilmente era parte di edificio molto più grande che occupava tutto l'isolato. Si ritiene, ma senza alcuna conferma documentaria, che in questo palazzo vi fosse la zecca angioina, qui trasferita quando la casa dell'ammiraglio Margarito divenne troppo inadeguata alla funzione dell'opificio e agli inizi del XIII sec. fu ceduto ai frati francescani per erigere il loro convento (Chiesa di San Paolo Eremita).

 
4) Duomo

La basilica cattedrale di Brindisi fu consacrata dal papa Urbano II nel 1089 e completata nel 1143, pesantemente danneggiata dal terremoto del 1743 fu ricostruita tre anni dopo. Dell'impianto romanico (eretto nel periodo normanno tra il 1089 e il 1143) è rimasta la planimetria basilicale insieme ad un cornicione sostenuto da teste di elefanti sull'abside destra e frammenti di mosaico pavimentale.
La posizione odierna della facciata della chiesa è la stessa di quella originaria: tripartita verticalmente in fasce corrispondenti alle varie navate. Negli anni '20 del secolo scorso la facciata fu completata con un timpano, sostituito poi nel 1957 da statue di San Teodoro, San Lorenzo, San Leucio d'Alessandria e San Pio X, sostituite a loro volta, con l'ultimo restauro avvenuto nel 2007,con altrettante statue in pietra leccese.

 

Senza titolo 6

 

5) Museo Archeologico Francesco Ribezzo

Senza titolo 5

Il Museo Archeologico “Francesco Ribezzo” fa parte del Polo Biblio-Museale di Brindisi, gestito dalla Regione Puglia, ha sede in Piazza Duomo, a pochi passi dalla Cattedrale di Brindisi, e vi si accede dall’antico portico dei Cavalieri Gerosolimitani o dei Templari

La sua collezione museale permette di ripercorrere le tappe fondamentali del popolamento dell’area brindisina a partire dal paleolitico superiore (12.000 a.C.) fino all’età romana con sezioni dedicate all’epigrafia, alla statuaria e all’archeologia subacquea e ai bronzi di Punta del Serrone. Nella sezione antiquaria i reperti sono presentati in base al materiale: bronzi, ceramiche dal VI al III secolo a.C., vetri, monete, terrecotte architettoniche.

 

 6) Fontana dell'impero

Senza titolo 7

Situata a ridosso delle antiche mura messapiche, questa fontana caratterizzata da linee essenziali e lineari, si trova in mezzo alle due scale laterali da cui si sale in piazza Santa Teresa, dove campeggia il monumento ai caduti. Fu costruita nel 1940 su disegno dell'architetto Iginio Grassi e realizzata in marmo verde delle Alpi e marmo nero della provincia di Brindisi. Sulla sommità presenta tre loghi, di cui al centro l'emblema dell'aquila, a sinistra lo stemma della città e a destra della provincia sulla facciata è apposta la scritta a caratteri cubitali:

«ANNO DOMINI MCMXL XVIII AB ITALIA PER FASCES RENOVATA VICTORIO EMMANUELE REGE ET IMPERATORE BENITO MUSSOLINI DVCE PROVINCIA F.F.»

 

7) Castello Svevo

È il più importante e antico castello della città, eretto per volontà di Federico II nel 1227 nella costruzione furono utilizzati materiali di edifici più antichi. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito numerose modifiche, le più importanti furono eseguite sotto il dominio dell'imperatore Carlo V d'Asburgo nel XVI secolo.

Oggi è sede del Comando della Brigata Marina San Marco che ne cura la manutenzione e la conservazione. La visita si può effettuare su prenotazione dal seguente link rebrand.ly/svevo

 

8) Porta Mesagne

 

È la più antica porta d'ingresso di Brindisi. La porta medioevale fu realizzata nelle fondamenta dell'antemurale, fatto costruire in epoca romana da Marco Antonio, per la difesa della città da parte di terra. L'opera oggi visibile risale al 1243, quando l'imperatore Federico II di Svevia, nel suo progetto di allargamento ed inclusione dell' area urbana nella nuova cinta muraria, volle anche l'elevazione di una porta trionfale, come ingresso principale al centro urbano.

Adiacenti alla porta si trovano le vasche limarie (ingresso da via Cristoforo Colombo). Le vasche limarie sono delle cisterne di decantazione e sedimentazione delle acque provenienti da pozzi esterni alla città che, grazie alla naturale pressione, alimentavano alcune fontane della città; costituivano la parte terminale dell'acquedotto romano che portava l'acqua a Brundisium, attraverso un percorso in parte sotterraneo e in parte in elevato.


9) Bastione San Giacomo

Senza titolo 10

Il Bastione S. Giacomo fu costruito durante l’età sveva allo scopo di includere la collina di levante all’interno della cinta muraria di fortificazione. Il torrione fu ristrutturato radicalmente nel XVI secolo dagli Aragonesi per ospitare le artiglierie. La costruzione si presenta con una pianta pentagonale e si erge su due quote differenti congiungendo il piano esterno (l’attuale Via Bastioni S. Giacomo) e la collinetta di levante; i cinque prospetti del bastione presentano altezze diverse per l’adeguamento strutturale al promontorio. Il Bastione, recentemente restaurato, è oggi sede di mostre e manifestazioni culturali.

 

10) Porta Lecce - Chiesa del Cristo

 

Porta Lecce, invece, costituisce il secondo accesso alla città e fu voluta da Ferdinando D’Aragona nel 1464, su di essa sono visibili tre stemmi : al centro è lo stemma dell’architetto militare Ferdinando Alarcone, a destra vi è l’emblema della città di Brindisi, a sinistra quello dell’Imperatore Carlo V.

Nelle immediate vicinanze della Porta si trova la Chiesa del Cristo o del Crocifisso. Eretta nel 1232 da frate Nicola Paglia di Giovinazzo, fu insediamento dei Domenicani.

Ha una facciata cuspidata a corsi alternati di pietre bianche e grigie, con coronamento d'archetti a scalea e un grande e ricco rosone inserito in epoca successiva: al suo interno sono custodite due tra le più notevoli sculture lignee dipinte del XIII secolo in Puglia: la Madonna in trono, opera di un intagliatore italo-francese e, all'altare maggiore, un Crocifisso di scuola tedesca.

 


11) Chiesa della Santissima Trinità

Senza titolo 12

La chiesa della SS Trinità o di Santa Luciaè sede di una delle più antiche parrocchie di Brindisi.

L'insediamento fu realizzato probabilmente al tempo di Federico II; la chiesa venne poi modificata fra il XV e il XVI secolo con la realizzazione degli archi che dividono le tre navate. In origine vi era annesso un monastero femminile di monache penitenti, dette "bianche" dal colore del loro abito, appartenenti all'Ordine di Santa Maria di Valleverde provenienti da Acri, di questo complesso oggi non restano più tracce.

La chiesa presenta all'esterno una facciata a capanna; all'interno un tempo era completamente affrescata e conserva ancora oggi interessanti resti di pitture murali risalenti al XIII e al XIV secolo. La cripta sottostante, risale agli inizi del XIII secolo, divisa in tre navate su quattro colonne con bellissimi capitelli corinzi, anch'essa presenta molti affreschi tra cui spicca una Vergine Kyriotissa (che dà la vittoria)di chiara influenza orientale.

 

12) Chiesa e chiostro di San Benedetto

La chiesa di San Benedetto è un edificio di stile romanico, probabilmente esisteva già prima dell'XI secolo con l'annesso monastero delle Benedettine e fu largamente beneficato, sempre nel corso dell'XI secolo, da Goffredo, conte di Conversano e signore di Brindisi. Nel corso del tempo la struttura originaria è stata molto rimaneggiata ma conserva ancora molti tratti originari come un interessante portale incorniciato da una fascia intagliata a intrecci viminei, con architrave a figure appiattite con Scene di combattimento tra uomini e draghi (XI secolo). La ex sagrestia è adibita a sezione del Museo Diocesano dove sono esposte una statua settecentesca di San Benedetto in cartapesta, una tela con l'Assunzione della Vergine, forse del XVII secolo, una Madonna col Bambino (Madonna della Neve), pregevole scultura in pietra policroma recentemente attribuita all'ambito di Stefano da Putignano (inizi del XVI secolo).

Da questo locale si accede al grazioso chiostro quadrato dell'ex monastero, cinto da portico a quadrifore con colonnine poligonali e capitelli a stampella, alcuni dei quali figurati (XI secolo); nella parete che lo chiude a levante vi sono i resti del palazzo abbaziale di Santa Maria Veterana. Ricerche recenti hanno evidenziato resti di edifici di età romana.

 

 13) San Giovanni al Sepolcro

Senza titolo 14

Il tempio di San Giovanni al Sepolcro (nota anche come chiesa del Santo Sepolcro) è una chiesa romanica chiusa al culto, ma aperta al pubblico con visite guidate. Dal punto di vista architettonico, la particolare forma della chiesa riporta ai modelli, diffusi nell'Italia del medioevo, delle chiese circolari o di forma ottagonale (in questo caso assume una forma a "ferro di cavallo”). Queste ultime erano spesso ispirate alla Rotonda dell' "Anastasis" e cioè dell'edificio circolare costruito, sempre nel medioevo, intorno al Santo Sepolcro a Gerusalemme, oggetto di secolare protezione da parte dei Crociati.

14) Scuole Pie

Senza titolo 15

il complesso del ex-convento delle Scuole Pie si sviluppa nel cuore del centro storico cittadino con la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, caratterizzata dalla cupola a mattonelle policrome ed è attualmente utilizzata come auditorium o come spazio espositivo per mostre. Attualmente il complesso ospita la "Accademia degli Erranti", un centro per servizi culturali.

15) Casa del turista

Senza titolo 16

La Casa del Turista costituisce uno degli esempi più significativi della “stratificazione storica” della città di Brindisi.

A partire dai primi scavi, condotti nel 1999 e nelle successive campagne di scavo condotte nella zona del giardino retrostante la Casa Del Turista, sono venute alla luce importanti tracce di epoca medioevale ed ancor prima del periodo romano tra il II – III secolo d.C. e XIII – XIV secolo d C.

L’attuale stabile si sviluppa su tre piani e sul prospetto principale sono facilmente identificabili le varie manomissioni che la struttura ha subito nel corso del tempo, interessante è l’arco d’accesso all'edificio, un arco a sesto acuto, monco del supporto sinistro, composto da conci bicromi, dove sulla chiave di volta si identifica una croce patente in rilievo, probabilmente dell’ordine dei Templari. La casa del turista attualmente ospita anche la HD historical Library un’innovativa biblioteca di comunità, un luogo d’incontro adatto a tutte le età e ad ogni necessità: dallo studioso al turista, dalle scuole alle famiglie, dagli adulti ai bambini

 

Search

f t g m