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Discover Brindisi - il Castello Alfonsino e la litoranea nord

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1) Parco del Cillarese

Il Parco urbano del Cillarese èil più esteso di Puglia, proprio a ridosso del quartiere Casole. Il parco è stato realizzato nel 2013 e si sviluppa per oltre 30 ettari: dall’ingresso posto all’imbocco della Provinciale per San Vito, fino al limitare dell’invaso, si raccorda con la pista ciclabile che da via Brandi fino alla via per Patri, una vera e propria "tangenziale ciclabile" che costeggia da nord a sud tutta la città.
Il parco è un fiore all’occhiello per tutta la comunità, un punto di ritrovo dove è possibile fare sport, giocare o, semplicemente, passeggiare tra laghetti, ponticelli di legno, prati e alberi”. Lungo i sentieri, però, non si incontrano solo umani ma anche una variegata fauna di volatili, (alcuni stanziali, altri migratori), piccoli mammiferi, anfibi e rettili che nel parco hanno trovato il loro habitat naturale.


2) Monumento al Marinaio e villaggio dei pescatori

Il Monumento al Marinaio d'Italia è una struttura a forma di timone alta circa 53 metri che spicca sul porto di Brindisi; la struttura è in cemento armato interamente rivestita in carparo, è stato realizzato per commemorare i circa 6000 marinai caduti in occasione della prima guerra mondiale (1915–1918) e la scelta di Brindisi (preferita a la Spezia e Trieste) fu dovuta al ruolo centrale che ebbe la città durante la Grande Guerra. Il monumento presenta alla base una cripta sacrario a forma di scafo rovesciato, ed archi a forma di ogiva e sui marmi che la ricoprono sono riportati tutti i nomi dei marinai, sia della Marina Militare sia della Marina Mercantile, caduti durante la guerra; sul piazzale sono sistemate due ancore appartenute all'incrociatore austroungarico Saida e due cannoni di due sommergibili, anch'essi austroungarici.
Il monumento è gestito dal comune di Brindisi, è visitabile accedendovi dal piazzale retrostante il porto; dall'interno una scala elicoidale permette di salire fino alla terrazza posta alla sommità da cui si può godere di un'ottima visuale panoramica sulla città, sul porto, sul Mare Adriatico e sull'aeroporto.
Con la sua forma a corna di cervo, il porto di Brindisi è uno dei porti naturali più sicuri e belli di tutto l'Adriatico.
Nei pressi del quartiere casale si trova il villaggio dei pescatori, un luogo caratteristico recentemente riqualificato è una delle
delle tappe turistiche da non perdere.

 

3) Porticciolo turistico

Il nuovo porto turistico è inserito nell'ansa più riparata e protetta del porto commerciale di Brindisi, nel Seno di Bocca di Puglia, tra l'Isola di S. Andrea e il Castello Alfonsino nel porto medio.

La struttura offre molti servizi e può essere considerato un ottimo punto di ristoro durante questa escursione.

 

4) Punta del Serrone
Area di interesse storico naturalistico di Punta Penne - Punta del Serrone. L'area è situata sul litorale nord della città di Brindisi ed è stata inaugurata l'8 luglio del 2014 dopo una ampia operazione di ripristino e di bonifica che a partire dalla zona denominata "cavallino bianco" giunge sino alla spiaggia di "granchio rosso".
Il parco si sviluppa su 23 ettari su un territorio costiero di proprietà del demanio della Marina Militare, una ampia distesa di scogli con vegetazione spontanea con varie essenze autoctone della macchia mediterranea, alcune di queste in via di estinzione.
L'area è recintata sui fronti liberi con cancelli ed ingressi pedonali; all'interno i percorsi pedonali a raso e con passerelle sospese sono arricchite di cartellonistica e bacheche informative ed illustrative.
Nello specchio di mare prospiciente l'area nel 1992 sono stati rinvenuti i bronzi attualmente esposti al Museo Archeologico “Francesco Ribezzo” QUI la cronaca del ritrovamento.

 

5) Chiesa di Santa Maria del Casale

La chiesa di Santa Maria del Casale è un edificio di stile romanico-gotico fu eretta a cavallo dei  secoli XIII e XIV (1284 - 1322) sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi. Si narra infatti che il Santo di Assisi, di ritorno dalla Terra Santa, avrebbe passato la notte nel Casale e in un'edicola si trovava un'icona della Madonna, che però era coperta da una ragnatela come un velo, così San Francesco chiese al ragno di liberare l'icona e questi acconsentì subito.
Il prospetto si presenta a fasce di disegni ornamentali di pietre a due colori; è spartita, come i fianchi, da esili lesene tristili, congiunte da cornici in basso e dall'archeggiatura cieca in alto, a scala lungo il timpano della facciata e ad archi trilobi sui fianchi e nella parte absidale. Sul portale un originale protiro pensile, aperto davanti con un arco trilobo, ripete lo schema architettonico della facciata; al di sopra si apre una grande finestra ogivale.
All'interno le pareti sono in gran parte coperte di affreschi del XIV secolo, di forme ancora bizantine ma con qualche apporto gotico. Sulla parete d'ingresso spicca il grandioso affresco delGiudizio universale, distribuito in quattro scomparti è firmato da Rinaldo da Taranto è riferibile ai primi decenni del XIV secolo.

Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia, in quella occasione, il tribunale, con a capo l'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, condannò in contumacia i cavalieri assenti.

 

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